A UN CARO AMICO SCOMPARSO
Sembra in alcuni periodi della vita, sfoltirsi
d’improvviso, il contorno delle persone che da sempre hanno orbitato nei
nostri giorni. Il verificarsi di questi eventi, talvolta imprevedibili, altre
conclusivi
di situazioni dolorose
trascinate da tempo, acuisce nella nostra coscienza l’entità di quegli
irrisolvibili perché, radicati in
noi, ai quali non riusciamo a dare risposta, né spiegazioni che abbiano un
senso
compiuto, secondo il
nostro sensibile sentire.
Forse l’impostazione
che, in linea di massima ci viene data, sin dai primi anni di vita, sul creato
e sulla morte sarebbe
pressoché inesatta, perché in realtà non
terrebbe minimamente conto del fatto che prima del meraviglioso dono esistenziale
eravamo nulla e tornare ad essere nulla dovrebbe essere una manifestazione accettata
con naturalezza; un passaggio obbligato dopo una meravigliosa sintesi
d’esistenza che permetta di conoscere le fattezze della natura, la tecnologia
dell’uomo e tante incredibili emozioni che trasformino continuamente le
sensazioni dell’anima. Accettando, quindi, la diversità e la lunghezza di
questo percorso, per ognuno di noi, significherebbe essere dotati di misurata
logica mentale, eppure il discorso risulta davvero arduo.
Infatti l’idea di non
poter più godere della presenza e del calore di un individuo a noi caro crea uno sconforto indicibile, complesso da accettare e superare, e il desiderio di avere
vicino la persona scomparsa pare ancor più tenace.
Eppure dopo un’assidua
ripetizione di questi dolorosi eventi la
signora in nero sembrerebbe, apparentemente, lasciarci più indifferenti, nel
suo alitare senza tregua su anime che si estinguono…come se il suo
tracciato facesse parte di un progetto
prestabilito, da portare avanti senza un
attimo di respiro…quello ultimo di cui si appropria con ferocia, senza un tocco
di ritegno per il volto che gela
@Silvia De Angelis
Triste perda e um carinho grande nas palavras! Faz falta um amigo! bjs, chica
RispondiEliminaTutti noi sappiamo qual'è il nostro percorso nella vita e, dopo,
RispondiEliminaquale sarà il nostro arrivo definitivo. Ma ci avviamo a varcare quella porta con un certo timore. Tutti abbiamo avuto modo di veder morire qualcuno, ed abbiamo provato dolore per il distacco definitivo da noi e dalla vita. Il non sapere ciò che ci aspetta, crea un'apprensione in ognuno di noi, perché sappiamo ciò che abbandoniamo, ma non sappiamo a ciò a cui si va incontro. Dico solo speriamo che il passaggio sia il meno traumatico possibile, tanto un viaggio che spetta,a tutti, prima o poi. Ogni tanto fa bene riflettere su queste tematiche. Buona serata Silvia!
Tú adjetivo a la Dama de NEGRO lo hace más sutil que llamarla Parca o Muerte ..ella siempre nos acompaña desde que nacemos nos da días , semana y años , nunca sabemos cuando nos visitará y es el único amigo que jamás se le habré la puerta para que entre ...siempre entra hurtadillas y en silencio.
RispondiEliminaUn abrazo y feliz resto de domingo.
Uma excelente reflexão, bastante profunda! Boa semana.
RispondiElimina--
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Infatti ci sono periodi di nascite e periodi di morti, la vita va avanti seguendo il suo ciclo, la paura del dopo penso sia il non sapere cosa ci aspetta, lasciare il certo perl'incerto e tutto il nostro piccolo mondo fatto di persone care che non rivedremmo piu'...ciao baci buona settimana.)
RispondiEliminaSimona Scola Quando vivi da vicino "la partenza" di una persona cara tutta la tua vita cambia....
RispondiEliminaFrancesca Romani la morte è la sola vera grande scomparsa terribile e irreversibile...invece i cretini quando scompaiono mi rendono felice...ma la loro scomparsa non è mai definitiva! purtroppo a,a volte,ricicciano
RispondiEliminaPino Tota Esperienze che nell'ultimo periodo si sono infoltite data l'età...mi sta subentrando una specie di curiosità morbosa nel desiderare prima o poi la possibilità di finalmente conoscere l'altra vita oltre la porta...se un'altra vita c'è...
RispondiEliminaBellissime riflessioni, Silvia, descritte in un modo accurato, poetico su un tema cosí misterioso com'è la visita della signora in nero.
RispondiEliminaTi ho scoperto per caso nel blog di Ester (Autodidacta) e mi sono incuriosita quando ho letto le tue risposte in italiano. Scusami se non lo scrivo bene, abito a Buenos Aires, avevo solo tre anni quando siamo arrivati in Argentina, quindi non l'ho studiato.
I tuoi poemi denotano una grande sensibilitá.
Bacioni.