martedì 25 marzo 2025

AL DI LA' DELL'ISTINTO

 



Una sensazione improvvisa e fastidiosa, difficile da  spiegare per il suo ambiguo e labile porsi, sui margini della coscienza, di tanto in tanto sembra prendere piede nei meandri del nostro segreto, trasmettendoci un inspiegabile senso di irrequietezza.

Improvvisamente ci sentiamo pervasi da un malessere indescrivibile, subdolo e insinuante che sembra volerci, in qualche modo mettere in guardia, da un evento quanto meno spiacevole che dovrebbe accadere di lì a poco tempo.

Le difese dell’organismo passano immediatamente al contrattacco, trasmettendo ai ricettori della sensitivà immagini sfavillanti e positive, ma lei, l’istintiva inaccettabile compagna, sembra superarle tutte e instaurarsi in modo deciso nei nostri pensieri.

Perché accade questo evento? Probabilmente perché ci troviamo in un momento delicato della nostra esistenza, in cui dobbiamo prendere delle decisioni importanti e la complessità della vita incide fortemente sull’andamento del nostro quotidiano. La stanchezza mentale non andrebbe mai sottovalutata, perché anch’essa grava sul nostro sistema immunitario, rendendolo fragile e attaccabile da parte di agenti capaci di danneggiare l’organismo.

L’istinto della sopravvivenza è una grandissima risorsa, alla quale dobbiamo sempre far capo, ricordandoci che una sana dose di egoismo ci preserva da danni maggiori e volersi tanto bene e piacersi aiuta  a raggiungere un benessere personale notevole, che ci difende accuratamente anche dagli attacchi, inevitabili, di persone che non vorrebbero la nostra serenità e il nostro buon profitto.

@Silvia De Angelis

lunedì 17 marzo 2025

PENSANDO CHE...



 

In inverno si vivono con più frequenza giornate piovose. Quelle giornate in cui ci si sente più svogliati e non solo, ma anche con pensieri più malinconici, che sembrano approdare a iosa nella nostra mente.

Probabilmente ciò dipende anche dalla dimensione della luce, che è molto ridotta, e che influisce negativamente sulla gamma delle nostre intuizioni giornaliere. Infatti in un giorno di sole l’energia fa capolino in noi, dotandoci di tanta voglia di agire, cercando anche di sistemare dei sospesi che avevamo già da tempi passati.

Il ticchettio dell’acqua che scende, sembra scandire un senso di pacata nostalgia, non ben identificata, ma molto vicina a giornate lontane, rimaste nella memoria, per un certo dolore provato, che ancora rilascia un eco fuggente, difficile da smaltire.

I colori del giorno sono quasi sfumati, avendo perso la loro vibrante dinamica, e acuiti dal freddo pungente della  stagione, che non può non farsi sentire.

Molte persone cercano rifugio nelle varie festività del periodo, allontanando così quelle problematiche della vita, che assumono, un valore più accentuato, nei giorni lontani, dal calore, e dalla bellezza del mare.

Eppure anche viali spogli, tappezzati da manti di foglie aranciate, assumono uno speciale fascino, che è difficile non apprezzare.

Recentemente sono rimasta colpita da un grande arco d’arcobaleno, resosi molto visibile dopo un forte  acquazzone; i suoi colori iridati sembravano scivolati, da un sogno fantastico, e più camminavo più si modificava l’ampiezza del suo semicerchio, come una magia infinita, lontana e inafferrabile.

Essere molto partecipi ad ogni evento della natura è davvero emozionante, soffermandoci con calma su ogni sua manifestazione, che potrebbe sembrarci scontata, ma che in realtà è unica e irripetibile.

Quindi sarebbe utile valutare, anche la sobrietà di un giorno piovoso, racchiudendo in esso quelle oggettività passate, che non sempre scaturiscono in noi spontaneamente, ma che hanno bisogno di una certa atmosfera, per riaffiorare con dolcezza.

@Silvia De Angelis 2024

venerdì 14 marzo 2025

CONVERSANDO

 



Dobbiamo valutare, con attenzione, l’importanza di una conversazione attenta a seconda dell’interlocutore con cui stiamo agendo.

Infatti non “si può dire tutto a tutti”, in quanto molto spesso capita di essere fraintesi nell’argomentazione e quindi si rischia di essere sottoposti, oltretutto, a una critica completamente inutile.

Bisognerebbe avere un’approfondita conoscenza delle persone con cui dialoghiamo, cercando di capire i loro punti di vista, e la loro mentalità, che spesso potrebbe essere diversa dalla nostra.

Inoltre è sempre bene non aprirsi troppo, a meno che non si stia parlando, con un’amica fidata e di vecchia data, dalla quale probabilmente non aspettarsi cattiverie.

Con la consapevolezza della vita, siamo tutti portati a conversare il meno possibile, e ad ascoltare di più, così si è quasi certi  di non  incappare in spiacevoli pettegolezzi, in cui purtroppo, debbo dire, molte donne sono espertissime. Infatti scappo quando vedo gruppi di donne impegnate in chiacchiere di vario tipo.

E’ pur vero che ognuno di noi ha una mentalità propria, dovuta a un insieme di fattori che partono dall’infanzia, e si fermano alle ultime esperienze dettate dalla vita, ciò non toglie che il senso della critica sia una modalità fastidiosa, e quindi da evitare, in ogni caso.

Inoltre esistono persone, che durante un colloquio amichevole, fanno delle domande inopportune, oltre che indiscrete, che ci mettono a disagio, e che cercando di cambiare discorso, evitiamo con disinvoltura, oppure giriamo la stessa domanda, a chi ci ascolta, per superare quel fastidioso ostacolo.

Insomma un chiacchierare denso di parole, va sempre misurato, per fare in modo che alcuni particolari della conversazione non ci creino danni in un impensabile futuro, che abbiamo sottovalutato per la nostra innata spontaneità.

@Silvia De Angelis 2024

venerdì 7 marzo 2025

MEDICI IN PRIMA LINEA

 




Il nostro organismo a volte dà dei segnali misteriosi, per alcune malattie, che una serie di medici, non riescono a individuare nella loro giusta natura.

Infatti in queste circostanze, molto imbarazzanti, si ricorre a più di uno specialista per cercare di capire l’esatto problema del corpo, e la cura giusta, ammesso che ci sia, per tornare in salute.

Quest’anno per ben due volte ho vissuto delle situazioni, apparentemente incomprensibili, che mi hanno creato un disagio notevole, non solo emotivo, ma anche economico, vista la varietà di specialisti che ho dovuto consultare.

La cosa che mi ha più meravigliato è stata che medici di vecchia data, avanti con l’età, sono stati i peggiori con delle diagnosi oltre che incomplete, anche del tutto fuori posto, e obiettivamente colme di indecisioni.

Infine, con medici giovani, sono uscita dai miei labirinti, con delle cure appropriate, e un medio percorso di guarigione.

Probabilmente docenti “grandi” non si aggiornano, certi che, con l’esperienza acquisita nel tempo, possano guarire qualsiasi malattia, usando gli stessi farmaci, a cui sono particolarmente affezionati e, nel caso di qualche dubbio,  richiedere esami con macchinari aggiornati, che, in ogni caso, vanno saputi leggere.

Penso che non sempre si abbia la fortuna, in caso di necessità medica, di incontrare il professionista giusto e quando ciò accade, in futuro, non bisognerebbe abbandonarlo, perché significa che è una persona preparata e responsabile.

A questo proposito ho uno specialista, anche lui piuttosto giovane, che mi ha sempre risolto qualsiasi tipo di problema, ed oltre ad essere una persona amabile, è anche molto economico e disponibile…lo stimo tantissimo!

La sanità italiana purtroppo, per un’infinità di motivazioni, è ridotta ai minimi termini e spesso si è costretti a prendere in considerazione strutture private, più costose, con macchinari più evoluti, per avere dei risultati soddisfacenti.

C’è da augurarsi che la situazione migliori nel tempo e che vi sia la possibilità, per tutti, di ottenere cure giuste, quando occorrano, senza l’esborso d’un patrimonio…

@Silvia De Angelis 2024

 

LEI C'E' SEMPRE

  E’ incredibile quanto, il corso della vita sia reso meno complicato dalla presenza di una persona amica, che,  in ogni caso è lì ad ascolt...