Come un turbine sembra
prendere il sopravvento quel pensiero assillante e logorare, con la sua
insistenza, le fibre
mentali..quasi assottigliate nel
percepire un senso di malessere oscuro e opprimente .
Sembra incredibile,
come il nostro senso di masochismo, sia a volte fortemente accentuato nella
coscienza, quasi inabile a proporre, in quei momenti, considerazioni
alternative o posarsi su inclinazioni mordenti, che possano, in qualche modo,
risollevare l’andamento generale dell’organismo, fermentato di pigmenti
negativi.
E’ davvero
inspiegabile questa forma di autolesionismo che si genera in noi, con una forza
inarrestabile, diretta a sottolineare, energicamente, l’inestricabile
situazione di cui siamo vittime,
ingigantita all’ennesima potenza e avvolgente nelle sue spire soffocanti.
Accade poi
casualmente, che un’inezia del giorno, con la sua diversità, ci allontani da
quelle sgradevoli sensazioni e, ripreso,
da parte nostra, il controllo della mente, si indirizzi l’attenzione sugli
eventi del momento, scanditi in un
succedersi quasi innovativo che ci suggestioni
e ci trascini in una dimensione mentale sconosciuta, apportatrice di
nuove sfumature, inedite e riconducenti
a un effetto inaspettato e piacevole che sembri
risollevarci.
In realtà siamo noi a
instradare le vie del pensiero e a condurle in luminosi orizzonti o inabissarle
in melmosi meandri intransitabili. E in quei momenti d’inquietudine, riuscire a
intravedere risalite planetarie, significa avere
l’esatta cognizione di noi stessi e la padronanza, in ogni attimo, delle nostre
reazioni che sono controllabili e
mutabili nel cromatismo della nostra
volontà.
@silvia deangelis