Non ci rendiamo davvero conto di quanto sia importante, a volte, farsi desiderare. Infatti la figura di chi è sempre al suo posto, finisce per diventare scontata, e perdere di quell’interesse necessario, alla valutazione più profonda della persona.
Forse l’atteggiamento di sparire ogni tanto, o di rendersi, per un po’ di tempo irreperibili, aumenta la positività del giudizio, che gli altri hanno di noi. Infatti ogni nostro operato, in qualsiasi ambito di vita, penso abbia una determinata stima, che non siamo abituati a percepire nella sua veritiera essenza.
La mancanza di un individuo che fa parte del nostro contorno ci sgomenta non poco, anche se talvolta, la sua vista, sembra quasi opprimerci. Insomma credo sia difficile, trovare un giusto equilibrio, nella misura in cui una persona possa riempire, o meno, i tempi del nostro quotidiano.
I rapporti umani, di più lunga durata, sono quelli non troppo assidui, ovvero non di vere e proprie convivenze, ma di frequentazioni alternate a spazi d’assenza.
L’assenza, quindi, fa in modo di aumentare il desiderio dell’altro e, addirittura la attesa dell’incontro, crea un certo brio, paragonabile a vibrante adrenalina, che dona un senso di piacevole euforia.
Allora, facciamo qualche piccola fuga, ogni tanto, per riscattarci e diventare, in un certo senso più preziosi e desiderabili!
@Silvia De Angelis
Queste “piccole fughe” raccontano con dolcezza il bisogno profondo di libertà, di sogno e di respiro. Le tue parole sono carezze che ci invitano a guardare dentro, con poesia e verità. Sempre un piacere leggerti!
RispondiEliminaCon affetto,
Daniela Silva
https://alma-leveblog.blogspot.com
Ti invito a visitare il blog e condividere un momento d’anima leggera.
Ciao, Bella! ah, le relazioni umane... sono cosi complesse. Troppo vicine, soffocano; troppo lontane, raffreddano. Quell'alternanza tra presenza e assenza, quando e sana, e necessaria per creare la scintilla che mantiene vivo il legame, richiede un po' di mistero, una distanza calcolata... e una danza complicata XD
RispondiEliminaBaci.
Es cierto.
RispondiEliminaNo es fácil encontrar ese equilibrio.
Alternar ausencia y presencia es la clave.
Saludos.
No puedo, estar más de acuerdo, a veces la ausencia por un tiempo hace valorar a esa persona que de algún modo creemos segura, y en esta vida nada es seguro , cada día es un reto en las relaciones humanas.
RispondiEliminaUn beso muy feliz miércoles.
Are we talking about love here or friendships? There are lovers who literally never separate from each other, but maybe some like pauses? With friends it could be more interesting when you do not see each other too often, so occasional meetings become more exciting.
RispondiEliminaFlavio Almerighi
RispondiEliminadici che a volte ci inflazxioniamo troppo?
Ringrazio tutti delle gradite osservazioni
RispondiEliminaSilvia dá uma escapadinha faz bem é bom quando fazemos falta pra alguém, Silvia boa quinta-feira bjs.
RispondiEliminaRecensione al brano fatta dal blogger Pier Carlo Lava sul suo blog Alessandra Today :In “Piccole fughe”, Silvia De Angelis riflette sul sottile equilibrio tra presenza e assenza nei rapporti umani, portando il lettore a confrontarsi con un paradosso spesso trascurato: più si è presenti, più si rischia di diventare invisibili. La narrativa breve della scrittrice abruzzese è, ancora una volta, densa di significato e carica di introspezione, toccando corde universali.
RispondiEliminaCon uno stile diretto ma intimamente riflessivo, l’autrice mette a nudo un’osservazione psicologica profonda: l’abitudine all’altro può smorzare il valore percepito della sua presenza. In questo senso, “farsi desiderare” diventa un atto di intelligenza affettiva, un gesto che protegge e alimenta il legame, anziché danneggiarlo.
L’idea di “piccole fughe” non è un invito alla distanza emotiva, ma al recupero del mistero e dell’attesa. De Angelis sottolinea come la temporanea irreperibilità possa agire da catalizzatore emotivo, suscitando nuova attenzione, rivalutazione e desiderio. La mancanza si trasforma così in una lente attraverso cui l’altro appare nella sua giusta luce.
Il racconto mette anche in discussione la dinamica della convivenza e della quotidianità. In un mondo dove i rapporti intensi e assidui rischiano spesso di diventare logoranti, la scrittrice propone una via alternativa: la frequenza alternata, come forma di cura reciproca. L’incontro, quando atteso, diventa evento. L’assenza non come vuoto, ma come spazio fecondo dove il sentimento può maturare.
Una riflessione
“Piccole fughe” è un piccolo trattato sulla psicologia del desiderio, scritto con sensibilità e onestà. Silvia De Angelis invita a rivalutare la presenza come dono, non come abitudine, e propone l’assenza come nutrimento emotivo. In un tempo iperconnesso in cui si ha paura di non esserci, questo racconto è un prezioso invito alla sottrazione, alla misura, all’ascolto di sé e dell’altro. Le parole dell’autrice ci ricordano che l’amore non si consuma nell’eccesso, ma si conserva nello spazio lasciato libero di fiorire.
Olá, amiga Silvia,
RispondiEliminaDe facto assim é. Faz sempre bem uma escapadela de vez em quando.
Faz bem a nós próprios. E deixa para os outros as opiniões que quiserem sobre essas escapadelas. Tirarão por certo as suas ilações.
Excelente texto, para refletirmos.
Deixo os votos de um bom fim de semana, com tudo de bom.
Beijinhos, com carinho e amizade.
Mário Margaride
http://poesiaaquiesta.blogspot.com
https://soltaastuaspalavras.blogspot.com
Olá, amiga Silvia,
RispondiEliminaPassando por aqui, para desejar uma feliz semana, com tudo de bom.
Beijinhos.
Mário Margaride
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https://soltaastuaspalavras.blogspot.com