lunedì 29 aprile 2024

QUANDO...

 


A volte si preferisce tenere in serbo una preoccupazione, con la preferenza di non creare uno stato di ansia nei propri dintorni.

In quest’epoca risulta difficile non essere portatori di pensieri oscuri, che talvolta rendono pesanti giornate azzurre, da vivere in buona armonia.

A volte il senso di grigio sembra impossessarsi a forza, della nostra anima, rendendola cupa e pessimista, anche senza una tangibile motivazione, o forse le assidue cattive notizie, cui siamo sottoposti giornalmente, contribuiscono a creare un velo inibitore della nostra positività.

Infatti quando siamo tormentati, da un vero evento negativo, cerchiamo di costruire, in noi, una corazza tangibile, che ci dia manforte, ed energia, per lottare con buoni risultati.

Invece quando siamo sottoposti a quell’indescrivibile malessere interiore, che ci tormenta, ci sentiamo fragili, e inabili, e porvi un vero rimedio.

La distrazione è un valido aiuto, per scostare l’inquietudine, rifugiandosi in momenti di sollievo, che paiono risolvere la problematica per un po' di tempo.

Del resto abbiamo tantissimi strumenti a nostra disposizione per far evadere la mente, come il grande contenitore computer, in cui trovare qualsiasi argomentazione, che possa risollevarci per qualche tempo.

Anche un’ardita passeggiata nel verde, con i suoni delicati della natura, può compensare il senso di ansia che ci tormenta; o una bella gita al mare, col suo profumo di salsella, e il moto ricorrente delle onde, sul quale ricamare sogni.

Sta a noi trovare il sistema migliore, per essere sereni, e soprattutto, volerci bene, in questa dimensione di vita, che, anche se talvolta non ce ne rendiamo conto, vale moltissimo!

@Silvia De Angelis 2024

 

martedì 23 aprile 2024

CAMBIAMENTI

 



A volte ci sentiamo fortemente pressati da una situazione, che può essere sentimentale, di lavoro, o anche medica…è allora che si fa forte in noi il desiderio d’un cambiamento.

Succede in qualche caso, il coinvolgimento in un forte impulso, che non fa riflettere a fondo sull’azione che si sta intraprendendo e le conseguenze non sono di certo positive, infatti si rischia di vivere una condizione peggiorativa, che appesantisce, di gran lunga lo stato della nostra psiche.

La riflessione è una nostra grande amica, e dovremmo ricorrere a lei, con una certa frequenza, approfondendo tutti i lati, di ciò che abbiamo al momento, e quanto si rischia, con un mutamento, di cui non si conoscono a fondo i risultati.

E’ facile dirlo, ma spesso l’insofferenza relativa a certi episodi che si ripetono, ci rende particolarmente nervosi, portandoci alla ricerca di nuove aspettative, da realizzare quanto prima.

Quando il cambiamento effettuato diventa frustrante, per la delusione della scelta errata, si vuole variare ancora, e ancora, nella speranza di trovare, infine, un giusto accomodamento delle cose, che ci rendano soddisfatti e sereni.

Il percorso che ci attende, alla ricerca di uno stato emotivo soddisfacente, non è affatto semplice, anche perché la vita, negli ultimi decenni, si è complicata ulteriormente, e far combaciare tutto, per farci arrivare alla sera, stanchi, ma contenti, non è sempre realizzabile.

Bisognerebbe anche accontentarsi di ciò che si ha, e in un momento in cui ci sentiamo saturi di taluno stato, prendersi un periodo di pausa, per poi ricominciare con presupposti di calma e nuova positività, nel cammino.

@Silvia De Angelis 2024

                                                                                          

lunedì 15 aprile 2024

DISACCORDI

 



Quante volte ci capita di essere in disaccordo con persone, con le quali siamo costretti ad avere ,dei rapporti contigui, nel corso della nostra vita.

In realtà proviamo un certo senso di imbarazzo, perché non approviamo, un certo tipo di atteggiamento lontano dal nostro pensiero, e nello stesso tempo, non vogliamo interrompere il corso di quell’iter, che può andar bene per il prosieguo del cammino.

Allora siamo costretti a fare delle scelte ben precise : o interrompere del tutto quel tipo di situazione, rivolgendo altrove il nostro interesse, o tenendola solo per le necessità del momento, discostandoci in parte da essa.

Cambiare del tutto una relazione lavorativa/medica può essere rischioso, perché come sappiamo ogni nuovo rapporto, di quel tipo, può presentare vantaggi e svantaggi che bisognerebbe vagliare con molta attenzione, e soprattutto l’inizio “del nuovo” non è cosa facile.

Oppure lasciare la circostanza del tutto invariata, cercando di “fare buon viso a cattivo gioco”, e soprattutto lasciando da parte crisi impulsive, forse inevitabili, di fronte a un’idea che non collimi assolutamente col nostro interlocutore, e della quale siamo pienamente convinti.

A volte non basta avere ragione, esistono dei motivi, e degli interessi oltre la realtà dell’attimo, avverso i quali è impossibile combattere, ed alcune pronunce importanti dipendono dalla discrezionalità di chi ha la facoltà di poter decidere, quindi è del tutto inutile, e insano, obiettare.

Indubbiamente questo fatto crea un certo stato di nervosismo interiore, ma come si dice, conviene “ingoiare il rospo” e proseguire, sperando in tempi migliori.

@Silvia De Angelis 2024

 

martedì 9 aprile 2024

LA GRAFIA

 



Con l’avvento delle ultime tecnologie, usiamo spessissimo la tastiera del computer, o del telefonino, e la scrittura manuale, è caduta in un dimenticatoio, senza fine.

Eppure una lettera scritta a mano racchiude in sé un particolare fascino, ed è un vero peccato che ormai, è cosa ben rara imprimere il proprio pensiero, o augurio, in uno scritto personale, di grande spontaneità.

Inoltre dai tratti della nostra scrittura, è possibile “curiosare” nel carattere della persona, sia se la forma sia tondeggiante, o dritta, o inclinata e captarne più o meno le peculiarità che la contraddistinguono.

Personalmente a mano scrivo i testi delle mie poesie e noto che nel tempo la foggia della stessa è molto cambiata, risultando più leggera e scorrevole nel tratto, ma ciò forse dipende, dall’introduzione nel mio polso, d’una placca in titanio, inserita per una grave frattura.

Fino alla scuola  degli anni ’60 del novecento bambini e ragazzi si sono sempre esercitati nella “bella scrittura”. L’ora di calligrafia era inserita fra le materie di studio; poi fu abbandonata, giudicata strumento educativo sorpassato, mortificante della creatività.

In ogni caso, studenti dei decenni passati, per la maggior parte erano in condizione di produrre temi, riassunti e diari con nitidezza, e pulizia, quasi tipografiche. Meno gradevole la forma esterna dei testi elaborati da gran parte dei ragazzi di oggi. Da anni gli insegnanti della scuola primaria, e media, segnalano la crescente difficoltà dei loro allievi a scrivere manualmente. Nei testi redatti a mano i caratteri appaiono incerti e disallineati, con parole mal disposte sul rigo e i tratti delle singole lettere a volte difficili da decifrare. E queste particolarità compaiono anche, in studenti universitari, con standard minimi che non vengono rispettati.

La scrittura a mano non può essere sostituita, dalla scrittura su tastiera, sono entrambe utili, ma assolvono a funzioni diverse.

E’ compito degli insegnanti ovviare alla difficoltà degli  alunni, a produrre una scrittura appropriata, stimolandoli nella compilazione di elaborati, il più possibile corretti, nella grafia. Credo che anche i genitori dovrebbero partecipare a questo compito.

Uno scritto esteticamente valido, ha certamente più valore, di uno scorretto, che può dare l’impressione di scarso interesse, e di una carenza espressiva, accentuata.

@Silvia De Angelis 2024

 

 

mercoledì 3 aprile 2024

SUPERSTIZIONE

 




Ancora esistono molte persone superstiziose. Esse attribuiscono, a determinati tipi di atteggiamento, o di evento, il senso della fortuna o sfortuna.

Queste credenze sono davvero ataviche, e spesso riportate nell’ambito della propria famiglia, tanto che, ad un certo punto, alcuni modi di pensare, e di fare, divengono quasi rituali.

Personalmente mi meraviglio di questi accentuati comportamenti, che ritengo mediocri, e del tutto inutili, ma molti individui, hanno delle radicate convinzioni in merito, che sembrano davvero intoccabili.

Del resto basti pensare, che le superstizioni nascono in modo semplice. L’uomo primitivo, alla ricerca di risposte a fenomeni quali il lampo, il tuono, le eclissi, la nascita e la morte, non conoscendo le leggi della natura, cominciò a credere nell’esistenza di spiriti invisibili. Si parte da qui per poi arrivare a convincimenti su cose meno importanti, come il passaggio del gatto nero, il colore viola, il soffermarsi sotto la scala, la borsa sul letto, e mille altre congetture del tutto opinabili.

Personalmente non mi sono mai soffermata, su  questi fatti giornalieri, e mi sono molto meravigliata, nel constatare che anche qualcuno di ottima cultura, e levatura sociale, abbia pensato all’utilità di questi pregiudizi, assecondandoli nell’illusione di trarne beneficio.

E’ vero, che non siamo tutti uguali, e la caratteristica del pensiero è quella di variegare su tutti gli argomenti della vita, ma credere ancora, nella fortuna del quadrifoglio e nell’esprimere un desiderio quando si nota una stella cadente, lo trovo davvero banale….anzi voglio essere generosa…credo che sia un talentuoso salto di fantasia, per alleggerire alcune drammaticità della vita, cui si è purtroppo sottoposti nella complessità del cammino.

@Silvia De Angelis 2024

 

PAUSA ESTIVA

BLOG IN PAUSA ESTIVA buone vacanze a tutti