LA GRAFIA

 



Con l’avvento delle ultime tecnologie, usiamo spessissimo la tastiera del computer, o del telefonino, e la scrittura manuale, è caduta in un dimenticatoio, senza fine.

Eppure una lettera scritta a mano racchiude in sé un particolare fascino, ed è un vero peccato che ormai, è cosa ben rara imprimere il proprio pensiero, o augurio, in uno scritto personale, di grande spontaneità.

Inoltre dai tratti della nostra scrittura, è possibile “curiosare” nel carattere della persona, sia se la forma sia tondeggiante, o dritta, o inclinata e captarne più o meno le peculiarità che la contraddistinguono.

Personalmente a mano scrivo i testi delle mie poesie e noto che nel tempo la foggia della stessa è molto cambiata, risultando più leggera e scorrevole nel tratto, ma ciò forse dipende, dall’introduzione nel mio polso, d’una placca in titanio, inserita per una grave frattura.

Fino alla scuola  degli anni ’60 del novecento bambini e ragazzi si sono sempre esercitati nella “bella scrittura”. L’ora di calligrafia era inserita fra le materie di studio; poi fu abbandonata, giudicata strumento educativo sorpassato, mortificante della creatività.

In ogni caso, studenti dei decenni passati, per la maggior parte erano in condizione di produrre temi, riassunti e diari con nitidezza, e pulizia, quasi tipografiche. Meno gradevole la forma esterna dei testi elaborati da gran parte dei ragazzi di oggi. Da anni gli insegnanti della scuola primaria, e media, segnalano la crescente difficoltà dei loro allievi a scrivere manualmente. Nei testi redatti a mano i caratteri appaiono incerti e disallineati, con parole mal disposte sul rigo e i tratti delle singole lettere a volte difficili da decifrare. E queste particolarità compaiono anche, in studenti universitari, con standard minimi che non vengono rispettati.

La scrittura a mano non può essere sostituita, dalla scrittura su tastiera, sono entrambe utili, ma assolvono a funzioni diverse.

E’ compito degli insegnanti ovviare alla difficoltà degli  alunni, a produrre una scrittura appropriata, stimolandoli nella compilazione di elaborati, il più possibile corretti, nella grafia. Credo che anche i genitori dovrebbero partecipare a questo compito.

Uno scritto esteticamente valido, ha certamente più valore, di uno scorretto, che può dare l’impressione di scarso interesse, e di una carenza espressiva, accentuata.

@Silvia De Angelis 2024

 

 

Commenti

  1. Es cierto que hemos perdido el uso de escribir a mano, personalmente yo solo escribo a mano los christmas en Navidad, y poco más. Y es cierto que echo la vista a tras y veo como mi caligrafía ha cambiado soberanamente.
    En fin, debería hacer algo por mejorarla. Un beso, feliz martes.

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    1. Grazissime cara Campirela, vivi un colorato giorno di primavera

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  2. Hai assolutamente ragione Silvia. Soprattutto in giovane età dovrebbe essere un obbligo imparare a scrivere a mano non bene ma benissimo. Poi magari per varie esigenze si potrebbe utilizzare anche la tastiera. È importante soprattutto per la crescita. Grazie di averne scritto. Buona serata.

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  3. Flavio Almerighi
    oggi, per alfabetizzarli in pochi mesi, ai bambini viene insegnato a scrivere in stampatello e la calligrafia tarda a emergere

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  4. da facebook :


    Vincent Catania
    Interessante

    Vittorio Barcella
    Io appartengo a quella categoria in cui ci cimentavamo sulla bella scrittura. Ritengo a tutt'oggi di avere una bellissima scrittura di cui ne vado fiero. Buonanotte Silvia, non solo poesie ma anche argomenti interessanti

    Maria Virginia Romano
    Sono d'accordo...ancora oggi mi piace scrivere a mano e curo molto la mia grafia complimenti sempre per tutto quello che scrivi.
    Buonanotte!

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  5. Ringrazio gli autori dei graditi commenti

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  6. Brunetto Magaldi
    Sono d'accordo.

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  7. Elio Veccia
    Concordo su quanto lei ha evidenziato crca l'uso della scrittura manuale, caduta nel dimenticatoio con l'avvento delle moderne tecnologie.
    Ma, ora entriamo in un altro campo, i giovani non sono più capaci di effettuare a mano una semplice cooperazione di matematica, come una
    divisione o una moltiplicazione, come ci veniva insegnato dai nostri maestri.

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  8. Recensione al brano da parte di Pier Carlo Lava sul suo blog ALESSANDRIA TODAY
    LA GRAFIA, di Silvia De Angelis

    Con l’avvento delle ultime tecnologie, usiamo spessissimo la tastiera del computer, o del telefonino, e la scrittura manuale, è caduta in un dimenticatoio, senza fine.

    Eppure una lettera scritta a mano racchiude in sé un particolare fascino, ed è un vero peccato che ormai, è cosa ben rara imprimere il proprio pensiero, o augurio, in uno scritto personale, di grande spontaneità.

    Inoltre dai tratti della nostra scrittura, è possibile “curiosare” nel carattere della persona, sia se la forma sia tondeggiante, o dritta, o inclinata e captarne più o meno le peculiarità che la contraddistinguono.

    Personalmente a mano scrivo i testi delle mie poesie e noto che nel tempo la foggia della stessa è molto cambiata, risultando più leggera e scorrevole nel tratto, ma ciò forse dipende, dall’introduzione nel mio polso, d’una placca in titanio, inserita per una grave frattura.

    Fino alla scuola degli anni ’60 del novecento bambini e ragazzi si sono sempre esercitati nella “bella scrittura”. L’ora di calligrafia era inserita fra le materie di studio; poi fu abbandonata, giudicata strumento educativo sorpassato, mortificante della creatività.

    In ogni caso, studenti dei decenni passati, per la maggior parte erano in condizione di produrre temi, riassunti e diari con nitidezza, e pulizia, quasi tipografiche. Meno gradevole la forma esterna dei testi elaborati da gran parte dei ragazzi di oggi. Da anni gli insegnanti della scuola primaria, e media, segnalano la crescente difficoltà dei loro allievi a scrivere manualmente. Nei testi redatti a mano i caratteri appaiono incerti e disallineati, con parole mal disposte sul rigo e i tratti delle singole lettere a volte difficili da decifrare. E queste particolarità compaiono anche, in studenti universitari, con standard minimi che non vengono rispettati.

    La scrittura a mano non può essere sostituita, dalla scrittura su tastiera, sono entrambe utili, ma assolvono a funzioni diverse.

    E’ compito degli insegnanti ovviare alla difficoltà degli alunni, a produrre una scrittura appropriata, stimolandoli nella compilazione di elaborati, il più possibile corretti, nella grafia. Credo che anche i genitori dovrebbero partecipare a questo compito.

    Uno scritto esteticamente valido, ha certamente più valore, di uno scorretto, che può dare l’impressione di scarso interesse, e di una carenza espressiva, accentuata.

    @Silvia De Angelis

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